mercoledì 31 luglio 2013

Idea di Recupero e Rivalutazione del sito Archeologico e Piazza del Corso

Lettera di accompagnamento del gruppo M5S di Nocera Inferiore (Sa)

Alla Cortese Attenzione
Sig. Sindaco Avv. Manlio TORQUATO
Ufficio Tecnico- Urbanistico
Città di NOCERA INFERIORE (SA)
  
Durante gli incontri pubblici del gruppo cittadino del MoVimento 5 Stelle, si è più volte discusso in merito al’urbanistica della nostra Città, urbanistica negli anni scorsi gestita ad uso e costume di pochi e senza il parere della collettività, cosa che ha fatto venire a mancare, quasi completamente, aree libere e di valorizzazione di alcuni elementi storici che sono presenti dalla periferia al centro, vedi gli scavi di Piazza del Corso.
Nel mese di Marzo abbiamo pubblicato un documento redatto dall’arch. Gaetano Cialdini dal titolo “RILFESSIONI ... per non ripetere gli stessi errori ...”, pubblicatoci anche sul sito nazionale di “SALVIAMO IL PAESAGGIO”, documento che ha avuto un grande successo, sia a livello locale che nazionale, dove si mettevano in evidenza gli errori fatti in passato e che non solo non hanno dato un senso estetico alla nostra città ma l’hanno saturata dal punto di vista degli spazi da poter condividere.
Oggi, in attesa che la nostra amministrazione, come annunciato, avvia il processo partecipato per la redazione del nuovo PUC e nell’ottica della condivisione di idee che possono stimolare la nascita di nuove opportunità e soprattutto un confronto tra le stesse, magari lasciando la valutazione estetico-funzionale alla cittadinanza, vogliamo, grazie alla disponibilità dimostrataci da un altro architetto della nostra città, l’arch. Vincenzo Cuofano, presentare, a Voi ed alla città, quella che è l’idea di recupero e rivalutazione di Piazza del Corso, mettendo al centro proprio quello che oggi la piazza nasconde, gli scavi ivi rinvenuti in occasione dei lavori di sbancamento, dandogli luce attraverso una struttura leggera sia dal punto di vista estetico che costruttivo e che nel contempo la sera, con l’illuminazione proveniente dal basso degli stessi scavi, diventa una lanterna, o faro, di riferimento in un luogo centrale ma appartato della Nostra Città.
Nell’essere certi che sarà preso in considerazione quale idea da parte di un gruppo di cittadini attivi che non vogliono essere solo critici, nel senso di stimolatori dell’operato, ma anche portatori di idee da condividere e mettere a disposizione della collettività, cogliamo l’occasione per invitare, magari, ad imbandire un vero e proprio concorso di idee anche per le opere future che si intendono realizzare, puntando sin da subito a ridare il valore intrinseco a quello che è già esistente recuperandolo e sfruttarlo per poter caratterizzare in meglio il Territorio nel quale viviamo.
Nocera Inferiore 29/07/2013                                                       Cordiali saluti


Relazione tecnica illustrativa per Idea di Recupero e Rivalutazione del sito Archeologico e di Piazza del Corso a Nocera Inferiore (Sa)
Premessa
Il sottoscritto arch. Vincenzo Cuofano, in qualità di libero professionista con studio in Nocera Inferiore alla via Fiano n° 50, iscritto all’Ordine degli Architetti di Salerno al n° 2643, in data 10/06/2013 è stato incaricato dal gruppo del Movimento 5 Stelle di Nocera Inferiore (Sa) di svolgere uno studio preliminare e di fattibilità progettuale per il Recupero e la Rivalutazione del sito Archeologico di Piazza del Corso e la stessa Piazza sovrastante.
Il suddetto incarico verrà da me svolto senza alcuna remunerazione e sarà devoluto al Comune di Nocera Inferiore e messo a disposizione del Movimento 5 Stelle per tutte le necessità del caso.
In particolare l’incarico conferitomi riguarda:
il recupero del sito archeologico presente in Piazza del Corso che allo stato attuale versa in  condizioni di totale incuria ed abbandono e inoltre proporre una soluzione architettonica che possa riallocare, oltre che ricollocare, il sito su un piano sociale, ridandogli il giusto valore.
Contemporaneamente creare una maggiore integrazione con la piazza sovrastante in modo da ottenere quel giusto rapporto tra uno spazio dedito alla memoria e uno alla socializzazione e al tempo libero.

Descrizione dei luoghi
L’area presa in esame si sviluppa parallelamente al Corso Vittorio Emanuele II ed è situata in posizione quasi terminale a quest’ultimo.
A ridosso dei quartieri storici di Nocera Inferiore, per la sua collocazione urbana e morfologica risulta un’area di notevole pregio e di vitale importanza nella logica dei flussi pedonali della polis.
La Piazza del Corso oltre ad essere un punto nevralgico della conformazione spaziale del territorio è caratterizzata dalla presenza del ritrovamento di un antico tracciato murario risalente all’epoca Greco-Romana. Nel corso dei controlli da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno si presentarono, durante lo sbancamento di Piazza del Corso, una serie di testimonianze archeologiche di rilevanza storica. Lo sbancamento interessò una vasta superficie compresa tra il corso Vittorio Emanuele II e le vie Papa Giovanni XXIII e Garibaldi. Dall’esplorazione dell’area si è accertata la presenza di una strada che si sviluppava in direzione Est-Ovest che era un tratto della via che da Nuceria portava a Stabia (la Nuceria - Stabias). L’area compresa tra la strada e la chiesa di San Matteo presentava edifici di varia natura, inquadrabili in un arco cronologico compreso tra la fine del II secolo a.C. ed il V secolo d.C. .
L’indagine archeologica, inoltre, ha messo in luce i resti di una villa rustica del II secolo a.C. (parzialmente obliterata dalla chiesa) e la presenza, non indagata, di una necropoli a cappuccina.
Attualmente gli scavi sono ubicati ad una quota inferiore alla Piazza e resi accessibili (ma di fatto chiusi) attraverso una rampa in cemento armato che collega la Piazza sovrastante con gli scavi.
L’importanza ed il valore storico degli scavi sono surclassati da una serie di anomalie che hanno reso questo spazio e la piazza privi di ogni funzionalità; l’accesso agli scavi non ancora ultimato e la loro chiusura ne hanno reso impossibile la pubblica fruizione, sia visiva che materiale, con un conseguente stato di abbandono e maltrattamento.
La Piazza, in questo momento, risulta priva dei più fondamentali elementi naturalistici quali l’elemento dell’acqua e del verde. Pertanto è facile cogliere le contraddizioni che hanno reso  questo spazio privo di vitalità e allo stesso tempo sembra che uno dei suoi punti di forza quali la presenza degli scavi sia divenuto una debolezza.
In tale ottica il mandato conferitomi si basa essenzialmente nella possibilità di ricongiungere, attraverso scelte progettuali consapevoli, la Piazza del Corso con gli scavi sottostanti e diminuire così quel “gap visivo” che si è venuto a creare.

Descrizione dell’idea
L’idea progettuale consiste nella realizzazione di una struttura in acciaio composta da due archi centrali e da due pareti longitudinali realizzate seguendo un profilo inclinato. Inoltre si ipotizza la possibilità di demolire il parapetto ivi esistente per sostituirlo con vetri antisfondamento ed ottenere una permeabilità visiva di maggior ampiezza. L’elemento architettonico proposto entrerà a far parte del dinamismo visivo dell’intero organismo della Piazza e fungerà da “lanterna accesa su una memoria storica” oltre che andare a salvaguardare il contenuto e, nel contempo, renderlo fruibile a tutti.
Attraverso la cura e la rimodulazione  del sito si può rivitalizzare e ridare visibilità ad uno spazio votato prevalentemente alla memoria e quindi alla fruizione collettiva, e non attraverso il confinamento, o peggio, la chiusura degli scavi. La riqualificazione di una Piazza dovrebbe aspirare a ricreare lo spirito di un corpo sociale che troppo spesso è vittima di cattive e generiche progettazioni. Il cittadino non deve essere uno spettatore passivo ma va riconosciuto come un attore e, come tale, ha il diritto di godere del ricordo e della storia.
Secondo il mio parere la Piazza deve restare un luogo dove trovano accoglimento valori e funzioni sociali e collettive, deve creare il senso e la ragione dell’appartenenza di una comunità. L’area presa in esame, a tutt’oggi, è un luogo privo di identità, di relazioni e di storia, in gergo lo definirei un “vuoto urbano” … esclusivamente un “luogo di attraversamento”.






In conclusione
La Piazza deve essere ripensata come uno spazio pubblico, aggregativo e di crescita della vita sociale; nel caso di specie ciò risulta possibile operando un ridisegno per così dire a  “geometria variabile” dell’intero organismo e includendo gli scavi come “protagonisti principali”. Tra i paesi europei l’Italia detiene circa oltre il 50% del patrimonio artistico e culturale, ma, nonostante ciò, il budget che lo Stato dedica all’arte è vergognoso e pertanto bisogna impegnarsi per usare il “minimo della spesa” ed ottenere il “massimo del rendimento” laddove si è costretti a fare interventi che comunque caratterizzeranno luoghi della Nostra Città, facendo mantenere il valore intrinseco dell’esistente.
Gli scavi archeologici di Piazza del Corso a Nocera Inferiore rappresentano una piccola “finestra sull’arte e la cultura” e, ragionevolmente devono rimanere “godimento” della comunità dell’agro.
Il sottoscritto arch. Vincenzo Cuofano, ritiene di aver espletato l’incarico conferitogli avendo come scopo solo quello di produrre una idea progettuale per il recupero e la rivalutazione del sito archeologico e di Piazza del Corso e fa presente che resta comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento in ordine all’oggetto sopra citato, sia da parte dell’Amministrazione che dei Cittadini.

1 commento:

  1. Luglio 2013, il gruppo del M5S di Nocera Inferiore, con l'ausilio dell'arch. Enzo Cuofano, presentava un ‪#‎idea‬ di progetto per la riqualificazione di Piazza del Corso e la valorizzazione di quanto vi è sotto ...
    Senza nessun confronto ci viene detto che sembra un uccelliera e nemmeno si pensa di interpellare altri architetti per avere un idea di cosa si potesse concretizzare di bello e nuovo, ma anche funzionale in quella piazza, dando spazio ad un progetto già vecchio e che oggi, quasi ultimato, non rappresenta nemmeno quello che era l'oggetto dello stesso: GIARDINO PENSILE ...
    Interviene il segretario del PD ed accompagnato dal sindaco criticano la struttura in ferro, quella si che assomiglia ad un uccelliera bella e buona, e si pensa a dei correttivi che porteranno un ulteriore aumento della spesa prevista che arriverà forse oltre i 300.000 euro, si vecchi 600.000.000 di lire ...
    Io quando sbaglio nel mio lavoro pago di tasca mia o rifaccio i lavori ... chi pagherà in questo caso gli sfizi e gli errori che sono stati commessi?
    Questo il contenuto dell'articolo che è uscito oggi su La Città:
    piazza del corso
    "Sui lavori è polemica Torquato-Petrosino"
    «La nuova Piazza del Corso? Un obbrobrio». Non è stata ancora riconsegnata alla città e già scatena polemiche l’agorà. A bocciare gli interventi, correttivi del precedente progetto, messi in campo dall’amministrazione Torquato, è Vincenzo Petrosino, attuale segretario del Pd. Sotto accusa finisce il gazebo in ferro che ricopre la rampa di accesso ai sottostanti reperti archeologici, posizionata nell’area adiacente la chiesa di San Matteo. Una struttura in metallo scuro all’apparenza molto pesante pugno nell’occhio. «Vorrei solo ricordare che ciò sta realizzando Torquato, dopo due anni e mezzo di amministrazione è frutto di progetti avviati dalla nostra precedente amministrazione – dice – noi avevamo immaginato di ridare spazio alla piazza e per questo avevamo deciso di abbattere il muro che divideva la piazza dal Corso Vittorio Emanuele. Trovo assurdo abbattere un muro per crearne un altro, rappresentato da una struttura in ferro che ha la pesantezza di una cappella gentilizia». Petrosino racconta di essere stato sul posto con il sindaco e di avere fatto presente che l’opera che si stava realizzando non era consona al resto della piazza. Torquato replica subito. «Mi sono portato sul posto a vedere il lavoro del gazebo finito insieme a Petrosino e poi con l’assessore Amato. Tutti abbiamo convenuto della pesantezza estetica della struttura. Ma quando si tratta di estetica e architettura tutto diventa opinabile. Ho suggerito all’ingegnere Canale di ripensare alla parte architettonica dell’accesso agli scavi. La piazza per il resto è stata riprogettata in maniera eccellente. Rispetto a 15 anni di inerzia e di bruttura non è il caso di far tragedie per un gazebo sul quale reinterverremo». Algia Testa.

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