Lettera di accompagnamento del gruppo M5S di Nocera Inferiore (Sa)
Alla Cortese Attenzione
Sig. Sindaco Avv. Manlio TORQUATO
Ufficio Tecnico- Urbanistico
Città di NOCERA INFERIORE (SA)
Durante gli incontri pubblici del
gruppo cittadino del MoVimento 5 Stelle, si è più volte discusso in merito
al’urbanistica della nostra Città, urbanistica negli anni scorsi gestita ad uso
e costume di pochi e senza il parere della collettività, cosa che ha fatto
venire a mancare, quasi completamente, aree libere e di valorizzazione di alcuni
elementi storici che sono presenti dalla periferia al centro, vedi gli scavi di
Piazza del Corso.
Nel mese di Marzo abbiamo pubblicato
un documento redatto dall’arch. Gaetano Cialdini dal titolo “RILFESSIONI ... per non ripetere gli
stessi errori ...”, pubblicatoci
anche sul sito nazionale di “SALVIAMO IL PAESAGGIO”, documento che ha
avuto un grande successo, sia a livello locale che nazionale, dove si mettevano
in evidenza gli errori fatti in passato e che non solo non hanno dato un senso
estetico alla nostra città ma l’hanno saturata dal punto di vista degli spazi
da poter condividere.
Oggi, in
attesa che la nostra amministrazione, come annunciato, avvia il processo
partecipato per la redazione del nuovo PUC e nell’ottica della condivisione di
idee che possono stimolare la nascita di nuove opportunità e soprattutto un
confronto tra le stesse, magari lasciando la valutazione estetico-funzionale
alla cittadinanza, vogliamo, grazie alla disponibilità dimostrataci da un altro
architetto della nostra città, l’arch. Vincenzo Cuofano, presentare, a Voi ed
alla città, quella che è l’idea di recupero e rivalutazione di Piazza del
Corso, mettendo al centro proprio quello che oggi la piazza nasconde, gli scavi
ivi rinvenuti in occasione dei lavori di sbancamento, dandogli luce attraverso
una struttura leggera sia dal punto di vista estetico che costruttivo e che nel
contempo la sera, con l’illuminazione proveniente dal basso degli stessi scavi,
diventa una lanterna, o faro, di riferimento in un luogo centrale ma appartato
della Nostra Città.
Nell’essere
certi che sarà preso in considerazione quale idea da parte di un gruppo di
cittadini attivi che non vogliono essere solo critici, nel senso di stimolatori
dell’operato, ma anche portatori di idee da condividere e mettere a
disposizione della collettività, cogliamo l’occasione per invitare, magari, ad
imbandire un vero e proprio concorso di idee anche per le opere future che si
intendono realizzare, puntando sin da subito a ridare il valore intrinseco a
quello che è già esistente recuperandolo e sfruttarlo per poter caratterizzare
in meglio il Territorio nel quale viviamo.
Nocera Inferiore 29/07/2013 Cordiali
saluti
Relazione tecnica illustrativa per
Idea di Recupero e Rivalutazione del sito Archeologico e di Piazza del
Corso a Nocera Inferiore (Sa)
Premessa
Il sottoscritto
arch. Vincenzo Cuofano, in qualità di libero professionista con studio in
Nocera Inferiore alla via Fiano n° 50, iscritto all’Ordine degli Architetti di
Salerno al n° 2643, in data 10/06/2013 è stato incaricato dal gruppo del
Movimento 5 Stelle di Nocera Inferiore (Sa) di svolgere uno studio preliminare
e di fattibilità progettuale per il Recupero e la Rivalutazione del sito Archeologico
di Piazza del Corso e la stessa Piazza sovrastante.
Il
suddetto incarico verrà da me svolto senza alcuna remunerazione e sarà devoluto
al Comune di Nocera Inferiore e messo a disposizione del Movimento 5 Stelle per
tutte le necessità del caso.
In particolare
l’incarico conferitomi riguarda:
il recupero del
sito archeologico presente in Piazza del Corso che allo stato attuale versa
in condizioni di totale incuria ed
abbandono e inoltre proporre una soluzione architettonica che possa riallocare,
oltre che ricollocare, il sito su un piano sociale, ridandogli il giusto valore.
Contemporaneamente
creare una maggiore integrazione con la piazza sovrastante in modo da ottenere
quel giusto rapporto tra uno spazio dedito alla memoria e uno alla
socializzazione e al tempo libero.
Descrizione dei luoghi
L’area presa in
esame si sviluppa parallelamente al Corso Vittorio Emanuele II ed è situata in
posizione quasi terminale a quest’ultimo.
A ridosso dei quartieri storici
di Nocera Inferiore, per la sua collocazione urbana e morfologica risulta
un’area di notevole pregio e di vitale importanza nella logica dei flussi
pedonali della polis.
La Piazza del Corso oltre ad
essere un punto nevralgico della conformazione spaziale del territorio è
caratterizzata dalla presenza del ritrovamento di un antico tracciato murario
risalente all’epoca Greco-Romana. Nel corso dei controlli da parte della
Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno si presentarono, durante lo
sbancamento di Piazza del Corso, una serie di testimonianze archeologiche di
rilevanza storica. Lo sbancamento interessò una vasta superficie compresa tra
il corso Vittorio Emanuele II e le vie Papa Giovanni XXIII e Garibaldi.
Dall’esplorazione dell’area si è accertata la presenza di una strada che si
sviluppava in direzione Est-Ovest che era un tratto della via che da Nuceria
portava a Stabia (la Nuceria - Stabias). L’area compresa tra la strada e la
chiesa di San Matteo presentava edifici di varia natura, inquadrabili in un arco
cronologico compreso tra la fine del II secolo a.C. ed il V secolo d.C. .
L’indagine archeologica, inoltre,
ha messo in luce i resti di una villa rustica del II secolo a.C. (parzialmente
obliterata dalla chiesa) e la presenza, non indagata, di una necropoli a
cappuccina.
Attualmente gli scavi sono
ubicati ad una quota inferiore alla Piazza e resi accessibili (ma di fatto
chiusi) attraverso una rampa in cemento armato che collega la Piazza
sovrastante con gli scavi.
L’importanza ed il valore storico
degli scavi sono surclassati da una serie di anomalie che hanno reso questo
spazio e la piazza privi di ogni funzionalità; l’accesso agli scavi non ancora
ultimato e la loro chiusura ne hanno reso impossibile la pubblica fruizione,
sia visiva che materiale, con un conseguente stato di abbandono e
maltrattamento.
La Piazza, in questo momento, risulta
priva dei più fondamentali elementi naturalistici quali l’elemento dell’acqua e
del verde. Pertanto è facile cogliere le contraddizioni che hanno reso questo spazio privo di vitalità e allo stesso
tempo sembra che uno dei suoi punti di forza quali la presenza degli scavi sia
divenuto una debolezza.
In tale ottica il mandato conferitomi si basa essenzialmente nella
possibilità di ricongiungere, attraverso scelte progettuali consapevoli, la
Piazza del Corso con gli scavi sottostanti e diminuire così quel “gap visivo” che si è venuto a creare.
Descrizione dell’idea
L’idea progettuale consiste nella realizzazione di una struttura
in acciaio composta da due archi centrali e da due pareti longitudinali
realizzate seguendo un profilo inclinato. Inoltre si ipotizza la possibilità di
demolire il parapetto ivi esistente per sostituirlo con vetri antisfondamento
ed ottenere una permeabilità visiva di maggior ampiezza. L’elemento
architettonico proposto entrerà a far parte del dinamismo visivo dell’intero
organismo della Piazza e fungerà da “lanterna
accesa su una memoria storica” oltre che andare a salvaguardare il
contenuto e, nel contempo, renderlo fruibile a tutti.
Attraverso la cura e la rimodulazione del sito si può rivitalizzare e ridare
visibilità ad uno spazio votato prevalentemente alla memoria e quindi alla
fruizione collettiva, e non attraverso il confinamento, o peggio, la chiusura
degli scavi. La riqualificazione di una Piazza dovrebbe aspirare a ricreare lo
spirito di un corpo sociale che troppo spesso è vittima di cattive e generiche
progettazioni. Il cittadino non deve essere uno spettatore passivo ma va
riconosciuto come un attore e, come tale, ha il diritto di godere del ricordo e
della storia.
Secondo il mio parere la Piazza deve restare un luogo dove trovano
accoglimento valori e funzioni sociali e collettive, deve creare il senso e la
ragione dell’appartenenza di una comunità. L’area presa in esame, a tutt’oggi, è
un luogo privo di identità, di relazioni e di storia, in gergo lo definirei un “vuoto urbano” … esclusivamente un “luogo di attraversamento”.
In conclusione
La Piazza deve
essere ripensata come uno spazio pubblico, aggregativo e di crescita della vita
sociale; nel caso di specie ciò risulta possibile operando un ridisegno per
così dire a “geometria variabile” dell’intero organismo e includendo gli scavi
come “protagonisti principali”. Tra i
paesi europei l’Italia detiene circa oltre il 50% del patrimonio artistico e
culturale, ma, nonostante ciò, il budget che lo Stato dedica all’arte è
vergognoso e pertanto bisogna impegnarsi per usare il “minimo della spesa” ed ottenere il “massimo del rendimento” laddove si è costretti a fare interventi
che comunque caratterizzeranno luoghi della Nostra Città, facendo mantenere il
valore intrinseco dell’esistente.
Gli scavi archeologici di Piazza del Corso a Nocera Inferiore
rappresentano una piccola “finestra
sull’arte e la cultura” e, ragionevolmente devono rimanere “godimento” della comunità dell’agro.
Il sottoscritto
arch. Vincenzo Cuofano, ritiene di aver espletato l’incarico conferitogli
avendo come scopo solo quello di produrre una idea progettuale per il recupero e la rivalutazione del sito
archeologico e di Piazza del Corso e fa presente che resta comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento in
ordine all’oggetto sopra citato, sia da parte dell’Amministrazione che dei
Cittadini.
Luglio 2013, il gruppo del M5S di Nocera Inferiore, con l'ausilio dell'arch. Enzo Cuofano, presentava un #idea di progetto per la riqualificazione di Piazza del Corso e la valorizzazione di quanto vi è sotto ...
RispondiEliminaSenza nessun confronto ci viene detto che sembra un uccelliera e nemmeno si pensa di interpellare altri architetti per avere un idea di cosa si potesse concretizzare di bello e nuovo, ma anche funzionale in quella piazza, dando spazio ad un progetto già vecchio e che oggi, quasi ultimato, non rappresenta nemmeno quello che era l'oggetto dello stesso: GIARDINO PENSILE ...
Interviene il segretario del PD ed accompagnato dal sindaco criticano la struttura in ferro, quella si che assomiglia ad un uccelliera bella e buona, e si pensa a dei correttivi che porteranno un ulteriore aumento della spesa prevista che arriverà forse oltre i 300.000 euro, si vecchi 600.000.000 di lire ...
Io quando sbaglio nel mio lavoro pago di tasca mia o rifaccio i lavori ... chi pagherà in questo caso gli sfizi e gli errori che sono stati commessi?
Questo il contenuto dell'articolo che è uscito oggi su La Città:
piazza del corso
"Sui lavori è polemica Torquato-Petrosino"
«La nuova Piazza del Corso? Un obbrobrio». Non è stata ancora riconsegnata alla città e già scatena polemiche l’agorà. A bocciare gli interventi, correttivi del precedente progetto, messi in campo dall’amministrazione Torquato, è Vincenzo Petrosino, attuale segretario del Pd. Sotto accusa finisce il gazebo in ferro che ricopre la rampa di accesso ai sottostanti reperti archeologici, posizionata nell’area adiacente la chiesa di San Matteo. Una struttura in metallo scuro all’apparenza molto pesante pugno nell’occhio. «Vorrei solo ricordare che ciò sta realizzando Torquato, dopo due anni e mezzo di amministrazione è frutto di progetti avviati dalla nostra precedente amministrazione – dice – noi avevamo immaginato di ridare spazio alla piazza e per questo avevamo deciso di abbattere il muro che divideva la piazza dal Corso Vittorio Emanuele. Trovo assurdo abbattere un muro per crearne un altro, rappresentato da una struttura in ferro che ha la pesantezza di una cappella gentilizia». Petrosino racconta di essere stato sul posto con il sindaco e di avere fatto presente che l’opera che si stava realizzando non era consona al resto della piazza. Torquato replica subito. «Mi sono portato sul posto a vedere il lavoro del gazebo finito insieme a Petrosino e poi con l’assessore Amato. Tutti abbiamo convenuto della pesantezza estetica della struttura. Ma quando si tratta di estetica e architettura tutto diventa opinabile. Ho suggerito all’ingegnere Canale di ripensare alla parte architettonica dell’accesso agli scavi. La piazza per il resto è stata riprogettata in maniera eccellente. Rispetto a 15 anni di inerzia e di bruttura non è il caso di far tragedie per un gazebo sul quale reinterverremo». Algia Testa.