In merito alle risposte alle
osservazioni sulle Valutazione d'Impatto Ambientale per il Grande Progetto
Fiume SARNO, ci aspettiamo che venga presa una forte posizione politica da
parte di chi non condivide questa tipologia di interventi, così come si intendono
effettuare e soprattutto del fatto che non si prende per nulla in
considerazione l’aspetto dei fattori inquinanti ancora oggi presenti lungo lo
scorrere dei torrenti che vanno ad alimentare il fiume Sarno, sostenendo
addirittura che l’acqua ivi presente sia “pulita”.
Nel fare i
dovuti mea culpa nel dover ammettere che il problema è stato sottovalutato nei
mesi precedenti, vista anche la partecipazione dell’assessore Amato alla
presentazione del preliminare nel giugno 2012 ed all’assenza di osservazioni in
merito allo scooping ambientale che si è chiuso nel marzo 2013, dobbiamo dire
che ora si potranno ottenere risultati solo con un impegno congiunto degli
interessati: cittadini, amministrazione, politica, cosa già evidenziata il 26
luglio a San Valentino Torio.
Precisiamo
che assolutamente non siamo contro il Grande Progetto Fiume SARNO, ma siamo
contro le modalità di intervento che si intendono attuare ed il loro enorme
impatto dimensionale, anche laddove si potrebbe risolvere con lavori lungo il
corso dei torrenti agendo sulle anse e sul letto dove scorrono le acque.
Precisiamo,
inoltre, che non ne dobbiamo fare una questione di contrasto assoluto, ma
dobbiamo sforzarci affinché nasca un coagulo di forze che portino ad un
confronto sereno e non all'estremizzazione delle posizioni che potrebbero non
produrre nulla, cercando di prendere il buono che si può trarre da questo
progetto e condizionare le scelte, affinché il progetto definitivo vada nella
migliore soluzione nel rispetto del Territorio e della Salute.
Ricordiamo
nell’occasione che, il fenomeno incrementale delle acque torrenziali, non è
dovuto soltanto alle variazioni meteorologiche che pur ci sono, ma anche alla
impermeabilizzazione dei suoli per la forte cementificazione che c’è stata
nella corsa dell’urbanizzazione delle città e della spinta all’accrescimento
delle aree industriali, nonostante ce ne siano di
esistenti, in ambito di territorio limitrofo, già dismesse o in allestimento
che non si riescono a vendere (vedi Striano e Sarno, con riferimento all’avvio
della nuova area PIP di San Valentino Torio, appena approvata, ed a quella di
Nocera Inferiore che si accingono a voler proporre), stessa cosa che potrebbe
verificarsi, anche successivamente ai lavori, con la declassazione delle zone
rosse rendendole a rischio medio e quindi appetibili per ulteriori sviluppi
edilizi (per questo si deve stabilire, sin da subito, che le aree recuperate
non saranno comunque oggetto di interesse edificatorio)!
Gli attivisti del M5S chiedono, quindi,
l’istituzione di un “tavolo unico” che metta insieme “amministrazioni”,
“dirigenti”, “comitati” e “forze politiche” interessate, mettendo anche a
disposizione le professionalità che sono disponibili all’interno del “Tavolo
Tecnico Fiume Sarno”, che già ha redatto documenti nel corso degli ultimi 7-8
mesi e che hanno portato a ben 2 interrogazioni alla camera ed una al senato e
poter valutare, insieme con gli altri soggetti, le opportune modifiche e
ridimensionamenti che si possono proporre per la stesura del progetto
definitivo.
L’altra,
unica, alternativa è il blocco del progetto, così come redatto, tramite petizione
popolare o interpellando la Comunità Europea e mettendo in evidenza cosa si
intende fare con il finanziamento accordato, senza aver ben erudito la cittadinanza
del territorio interessato.
Pasquale
Milite
Gruppo
Attivisti M5SNocera Inferiore (Sa)
Versione video, trasmessa da Telenuova: http://youtu.be/Vb1OW55lQF8
Il Sarno è un fiume in piena? L'onda del disdegno dei cittadini che scoprono che si sono spesi 800 milioni di euro senza ottenere un fico secco prima con il PS3 (iniziato negli anni settanta dopo l'emergenza colera) e ora con il Grande Progetto Sarno con 217 milioni di euro per ingabbiare il fiume e creare vasche colabrodo e una seconda foce del fiume a Rovigliano. L'onda di piena dei torresi che vivono a Rovigliano e nella periferia abbandonata della zona ex-industriale presto sommergerà l'impotente disegno di uno sviluppo turistico di quelle aree. Dopo il fallimento della Tess (PD) adesso ci riprova l'ARCADIS (PDL) convogliando milioni di metri cubi di fango e inquinanti tossici sul litorale di Rovigliano, uno dei pi belli del mondo con un panorama mozzafiato al centro del golfo di Napoli. Come? Sdoppiando il fiume Sarno. Si avete capito bene. Il fiume Sarno raddoppia e fa perdere definitivamente a Torre Annunziata la possibilità di un rilancio turistico. La macchina per fare soldi sul dissesto idrogeologico provocato da trent'anni di incuria (il fiume Sarno dalla creazione della Regione Campania non è stato mai più dragato) si sta muovendo. ARCADIS con una imponente macchina di ingegneri e professionisti della politica ha sviluppato il piano perfetto per cementificare la nostra Città e tombarla definitivamente, senza minimamente conoscere il territorio, la storia dei luoghi o la saggezza dei locali che da anni si affidano però ad amministratori incapaci ma sopratutto falsi e doppiogiochisti sulla pelle dei residenti. Rovigliano avrà la seconda foce del fiume Sarno e magicamente scomparirà l'inquinamento da metalli pesanti che sta causando un strage di innocenti. La popolazione di Rovigliano muore di tumore e si ammala di malattie neuro degenerative come nella Terra dei Fuochi. Ma a nessuno importa niente. Conta di più una possibile opera distruttiva del territorio che darà un sospiro a pochi lavoratori che le centinai di morti che dovremo contare e la definitiva morte di tutte le aspirazioni di un territorio conteso da avide persone che non conoscono che una sola contabilità, quella dei finanziamenti pubblici o europei. Basta che si spendano. Anche male, ma si spendiamo. Poi ci sarà qualcun altro che paga il conto.
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