Il Piano Casa prevede sì la riqualificazione delle aree urbane
degradate, ma è subordinato alla carenza di alloggi, la promozione dello
sviluppo sostenibile e la valorizzazione del tessuto urbano, utile al
miglioramento delle economie locali e l'integrazione sociale.
La trasformazione, quindi, è subordinata alla cessione di aree ed immobili da destinare ad edilizia residenziale sociale, oltre che dare una dotazione ai luoghi di spazi pubblici o riservati ad attività collettive, verde pubblico e parcheggi, come da DM 1444/1968 e successive modifiche.
In questi casi è permesso quindi chiedere la sostituzione edilizia prevedendo una quota non inferiore al 30% per l'edilizia sociale.
Una parte della volumetria, non superiore al 10%, può essere destinata ad esercizi di vicinato o botteghe artigiane.
Nel caso la sostituzione edilizia riguardo immobili già adibiti ad attività industriali, artigianali, distribuzione o allevamento, queste devono risultare cessate e non devono produrre reddito da almeno 3 (tre) anni.
Ciò premesso, la nostra amministrazione, che si erge alla tutela del territorio per evitare ulteriori speculazioni edilizie, negli ultimi anni ha stipulato, ed intende stipularne ancora, visto come si evince anche da alcune recenti determine, dove rilasciano convenzioni che pare vadano in netto contrasto con tali principi dettati dalla legge. Inoltre non pare ci sia una vera vigilanza su varianti (vedi ex IDRIA a Via Astuti dove si è chiuso anche il piano terra che doveva essere a pilastri), o rilasciando ulteriori permessi dopo la convenzione, che permettono di aumentare ai costruttori la loro redditività d'impresa senza nessun beneficio per la Comunità Nocerina.
Oltretutto, pare che stiamo aumentando gli immobili di "interesse pubblico", almeno così risulta nei confronti di Villa dei Fiori, che, già beneficiaria nel 2013 di una sanatoria per lo stabile in via De Concilis, pur mancando ancora dei requisiti idonei per le aree di parcheggio, oggi si ritrova, grazie alla Delibera di Giunta 184, ad essere nuovamente beneficiaria di questo "indirizzo" per la struttura di San Pantaleone!
Certo non sta a noi fare i giudici, ma ci sembra alquanto strano che, nel mentre ci battiamo per la funzionalità delle Pubbliche Strutture per una Sanità efficiente e funzionale, poi si rivolga attenzione e si facciano particolarità per un "privato".
Chissà se queste segnalazioni sono già arrivate alla magistratura e come sta procedendo in merito, ma chissà se chi ha avallato il tutto era cosciente di quanto stava facendo.
La trasformazione, quindi, è subordinata alla cessione di aree ed immobili da destinare ad edilizia residenziale sociale, oltre che dare una dotazione ai luoghi di spazi pubblici o riservati ad attività collettive, verde pubblico e parcheggi, come da DM 1444/1968 e successive modifiche.
In questi casi è permesso quindi chiedere la sostituzione edilizia prevedendo una quota non inferiore al 30% per l'edilizia sociale.
Una parte della volumetria, non superiore al 10%, può essere destinata ad esercizi di vicinato o botteghe artigiane.
Nel caso la sostituzione edilizia riguardo immobili già adibiti ad attività industriali, artigianali, distribuzione o allevamento, queste devono risultare cessate e non devono produrre reddito da almeno 3 (tre) anni.
Ciò premesso, la nostra amministrazione, che si erge alla tutela del territorio per evitare ulteriori speculazioni edilizie, negli ultimi anni ha stipulato, ed intende stipularne ancora, visto come si evince anche da alcune recenti determine, dove rilasciano convenzioni che pare vadano in netto contrasto con tali principi dettati dalla legge. Inoltre non pare ci sia una vera vigilanza su varianti (vedi ex IDRIA a Via Astuti dove si è chiuso anche il piano terra che doveva essere a pilastri), o rilasciando ulteriori permessi dopo la convenzione, che permettono di aumentare ai costruttori la loro redditività d'impresa senza nessun beneficio per la Comunità Nocerina.
Oltretutto, pare che stiamo aumentando gli immobili di "interesse pubblico", almeno così risulta nei confronti di Villa dei Fiori, che, già beneficiaria nel 2013 di una sanatoria per lo stabile in via De Concilis, pur mancando ancora dei requisiti idonei per le aree di parcheggio, oggi si ritrova, grazie alla Delibera di Giunta 184, ad essere nuovamente beneficiaria di questo "indirizzo" per la struttura di San Pantaleone!
Certo non sta a noi fare i giudici, ma ci sembra alquanto strano che, nel mentre ci battiamo per la funzionalità delle Pubbliche Strutture per una Sanità efficiente e funzionale, poi si rivolga attenzione e si facciano particolarità per un "privato".
Chissà se queste segnalazioni sono già arrivate alla magistratura e come sta procedendo in merito, ma chissà se chi ha avallato il tutto era cosciente di quanto stava facendo.
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