domenica 26 novembre 2017

POTATURA PATRIMONIO ARBOREO DI CITTA’: STOP ALLA PRATICA DELLA CAPITOZZATURA!

La tutela del paesaggio è un valore costituzionale sancito dall'Art. 9 - comma 2;

Il legislatore con le "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", ha riconosciuto la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, quale modalità per conseguire l'attuazione del protocollo di Kyoto; 

Noi cittadini di NOCERA in MOVIMENTO, facendoci interpreti del sentire e della sensibilità comune, richiamiamo l’attenzione dell’amministrazione comunale sull’attuale pratica di potatura del patrimonio arboreo cittadino, che inevitabilmente rimanda all’inesistente attenzione del verde in città.


Sottolineamo, inoltre, che il verde cittadino rappresenta una delle leve strategiche per la qualità della vita nell’aree urbane, e che con la sua valenza ecologica, ambientale, contribuisce anche al valore socio -  ricreativo, culturale e didattico.

Quali attivisti di Nocera in Movimento facciamo presente a questa amministrazione che non intendiamo più tollerare il ruolo marginale, riservato a piante e giardini, nei processi di programmazione territoriale.

DENUNCIAMO con FORZA e contestualmente CHIEDIAMO la sospensione della pratica di potatura divenuta abitudinaria, cosiddetta capitozzatura.

Questa forma di potatura è tecnicamente e scientificamente scorretta. Infatti erroneamente viene praticata nel tentativo di contenere la naturale crescita dell’albero. La letteratura in materia, invece, sottolinea che essa produce un danneggiamento del patrimonio arboreo cittadino, oltre a ridurre l’aspettativa di vita dell’albero stesso.
INVITIAMO

l’Amministrazione a prendere i dovuti provvedimenti, altresì, chiediamo, anche attraverso questo comunicato, un incontro con il responsabile del settore SERVIZI DI MANUTENZIONE E CURA DELLA CITTA del nostro Comune, per approfondire quanto sopra, rendendoci disponibili ad ogni tipo di supporto e collaborazione per la messa in atto di un processo che porti allo stop di tale pratica ed all’adozione di ogni forma di tutela del verde pubblico.










mercoledì 8 novembre 2017

Piove, governo incompetente!

Piove, governo incompetente!

Più che un’esclamazione è una costatazione. 

I forti disagi correlati alle grandi piogge, nel nostro territorio, non sono mai da imputare solamente all'eccezionalità degli eventi naturali, come sbrigativamente ci vogliono far credere. Spesso, invece, rimandano alla mala gestione del territorio da parte delle amministrazioni pubbliche e in maniera più sottile alla responsabilità collettiva della società civile e del singolo cittadino. 

Qui non si vuole discutere dell’opera del Dipartimento di Protezione Civile, delle Regioni e Province che diramano dispacci sulle criticità idrauliche e idrogeologiche, che si potrebbero verificare in un dato territorio, né di quella dei sindaci che attivano piani di emergenza, informando i cittadini sulle situazioni di rischio o, che emettono ordinanze atte a tutelare la popolazione da possibili pericoli. Qui vogliamo porre l’accento un'altra cosa: l’incompetenza e la mala politica nella gestione del territorio. 

I disagi sofferti dalla popolazione a ogni pioggia, più o meno eccezionale, diventano la regola di vita a cui vorrebbero abituarci per il prossimo futuro. 

Piove, scuole chiuse. Piove, straripamenti dei torrenti. Piove, allagamento di case e garage. Piove, frane. Piove, inquinamento. Piove, governo incompetente!

E’ noto che il rischio idrogeologico del nostro territorio è dovuto a cause naturali, ma è altrettanto vero che esso è aggravato e condizionato dalle attività antropiche dell’uomo e, come spesso accade, dalla superficialità e dalla malafede con cui è gestita la cosa pubblica. 

Quasi tutti sappiamo come bisogna comportarsi in caso di allerta pioggia, ma altrettanto non sappiamo bene come comportarci contro la mala gestione del territorio e la politica degli incompetenti. 

Noi, come attivisti di Nocera in Movimento, siamo convinti che gli effetti devastanti delle piogge, che ogni anno sperimentiamo, al di là dell’eccezionalità dei fenomeni naturali dovuti ai rapidi effetti del cambiamento climatico, siano strettamente correlati con variabili politiche come l’incompetenza, la cattiva gestione delle risorse del territorio, la sciatteria politica.

Abbiamo capito che la prevenzione di cui ha bisogno la gente del nostro territorio è ben altra cosa rispetto anche a un’ordinanza di chiusura di una strada o di chiusura , azioni queste ultime che diventano uno scudo paravento contro eventuali implicazioni di carattere penale, verso le quali è meglio tutelarsi. 

Se veramente si vuole tutelare il territorio e la sua popolazione lo si fa soprattutto quando è “bel tempo”.

La prevenzione di cui abbiamo bisogno è rappresentata da uno “stato sensibile”, un diverso approccio culturale rispetto alle situazioni politiche da mettere in campo in un territorio naturalmente difficile come il nostro.

Si è soliti definire prevenzione quello che è semplicemente un rimedio temporaneo al problema, che spesso risulta inefficace o inutile, ma la prevenzione è ben altra cosa e chi fa politica con competenza, coscienza e responsabilità lo sa o lo dovrebbe sapere. 

A Nocera mancano queste qualità politiche, questo è un dato di fatto e ogni pioggia lo evidenzia.

Prevenzione significa, in questo caso, gestire il territorio come una risorsa rinnovabile, magari trasformabile, ma che mantenga in sé sempre i caratteri della ri-conversione, poiché abbiamo l’obbligo di restituire ai posteri un territorio migliore di quello che abbiamo avuto in consegna; la cementificazione dissennata del territorio è andata, per esempio, in tutt'altra direzione.

L’ultimo saccheggio di suolo è storia recente e porta la firma della politica delirante di Antonio Romano che pur sapendo del ritardo dell’adeguamento del Nuovo Piano Regolatore al Put non pose in essere nessun atto amministrativo a tutela del territorio, spianando di fatto la strada all'ultimo saccheggio inutile di suolo della città, favorendo così solo costruttori e speculatori del mattone, a discapito di gran parte della popolazione e di quelli che verranno dopo di noi. 

In una città che non cresceva demograficamente per alcuni anni si è continuato a costruire palazzi; ciò è avvenuto anche con l’amministrazione Torquato, nel silenzio assenso di tutti i gruppi politici di città. Forse la cementificazione selvaggia, che seppellisce definitivamente l’occasione di ridisegnare interi quartieri e che provocherà disagi per il futuro non richiedeva un impegno serio tra tutte le forze politiche e sociali cittadine? Provate a immaginare un uso diverso e in senso più “democratico ed eco-sostenibile” di aree come ex MCM e di tante piccole aree ex industriali di città… 



Un’altra scellerata sottrazione di suolo ce l’hanno invece venduta come sviluppo industriale, che in sostanza non c’è. Migliaia di ettari di terra sono stati sottratti all'agricoltura nel nome di uno sviluppo inesistente, di un benessere millantato, che alle prime piogge eccezionali porta il suo conto.

Infatti, l’eccessiva impermeabilizzazione del suolo è alla base del dissesto idraulico antropico, che contribuisce non di poco alle esondazioni dei fiumi e dei torrenti. Sicché le acque piovane, che pare aumentino di anno in anno, non trovano sufficiente suolo per l’assorbimento e si riversano copiosamente in fogne inadeguate, strade e canali non più sufficienti a regimentarle, che alla fine finiscono torrenti. I torrenti a loro volta sono incapaci a contenere le acque perché inadeguati allo sviluppo dei territori ed anche perché non vengono fatte le dovute manutenzioni agli argini e al fondo e pertanto diventano sempre più vulnerabili e pronti a straripare in punti critici della città.

Purtroppo di queste cose non ce ne ricordiamo mai dentro la cabina elettorale, quando c’è da mandare a casa un’amministrazione che non ha lavorato bene per il territorio.

Di qui la responsabilità collettiva e personale dei cittadini che spesso non vogliono o non sanno mettere in relazione gli eventi o disagi che accadono con la politica inconsistente dei propri amministratori. 

E’ bene ricordare a tutti che le acque meteoriche sono da mettere in relazione anche con l’inquinamento. Dove credete che vadano gli inquinati presenti nei nostri fiumi e torrenti quando straripano? Nelle nostre case, nelle nostre terre. Chi può escludere che le sostanze nocive contenute nei nostri fiumi non entrino più facilmente nella nostra catena alimentare? Avete idea del danno che arreca all'agricoltura un’esondazione?

Le piogge sono in relazione con le frane. La storia recente dovrebbe ricondurre la nostra memoria alle tre vittime e agli ingenti danni alla popolazione per la frana avvenuta a valle della cava di pietra di Nocera Inferiore, situata in località S. Croce/Rullo di Pareti. Invece no. Lì continua l’estrazione di pietrisco dai due costoni di roccia tra le due Nocera nel nome dalla cd. “messa in sicurezza della montagna”. Eppure quest’aggressione alla montagna continua freneticamente nella totale indifferenza di cittadini e dei politici.

Ma le piogge e le frane sono anche in relazione con l’attività criminale estiva degli incendiari dei boschi, verso cui poco si fa sia a livello centrale sia a livello locale, anzi pare che essi siano funzionali ad alimentare il sottobosco del clientelismo politico.

Le piogge pongono il problema delle nostre fognature obsolete, inadeguate a contenere le acque meteoriche per cui inevitabilmente scoppiano a ogni piena determinando disagi e danni a persone e cose, e il problema di dove si costruisce, infatti non a caso le nostre zone industriali sono costruite vicino ai torrenti, le nostre case lungo i canali drenaggio delle acque provenienti dalle montagne, oppure in luoghi sottoposti all'argine dei fiumi e così via. 

Potremmo continuare in questo carosello di responsabilità, mancanze, incongruenze, ma è bene sottolineare infine da ultimo, ma non perché meno importanti, gli effetti che le piogge hanno inevitabilmente sulla salute dei cittadini, in termini di ansia e di agitazione che s’instaura nella popolazione a ogni segnalazione di allerta, che naturalmente agisce negativamente sul benessere complessivo delle persone. 

A conclusione di questi spunti di riflessione vogliamo concludere con la consapevolezza che la TERRA rappresenta il nostro bene comune da preservare sopra ogni cosa, perché, senza retorica, rappresenta la base necessaria alla nostra esistenza e sussistenza.

C’è troppo silenzio su questo tema, c’è poco interesse a costruire dei percorsi di riflessione su temi scottanti come questo. C’è molto disinteresse rispetto alle problematiche del territorio da parte dei cittadini. Nessuno sdegno manifesto si eleva a ogni pioggia eccezionale o a ogni ordinanza che di fatto crea disagio ai cittadini.

Tutto deve essere messo in relazione, anche i disagi della pioggia con il plebiscito di voti avuto da Romano prima e da Torquato dopo. 

Noi non abbiamo bisogno di questa politica, ma abbiamo bisogno di una vera rivoluzione: un Nuovo Risorgimento Nocerino. Ma le premesse non ci sono, facendo un’analisi del voto di giugno 2017 a Nocera, distorto ed estorto, stando alle indagini della procura ancora in corso. 

Tuttavia, c’è bisogno che qualcuno inizi a lavorare per quest’obiettivo. La politica somministrata in questi ultimi anni ha tolto a molti anche il piacere di sognare un futuro diverso, migliore, solidale ed ecologico. C’è bisogno di gente nuova al comando della cosa pubblica; gente capace e sognatrice per riempire quel vuoto progettuale che si è venuto a creare in questi anni. Bisogna riconquistare quegli spazi di discussione e di confronto occupati miserabilmente da chi non ha a cuore le sorti del nostro territorio. C’è bisogno di un processo di “moralizzazione della politica” e di formazione culturale della gente comune, che insegni a mettere in relazione eventi, anche apparentemente distanti tra loro.

Bisogna essere rivoluzionari e pensare che un’ordinanza anti pioggia non può risolvere i disagi di una città ogni qualvolta piove. 

Noi ci siamo riappropriati da tempo della straordinaria capacità di sognare e per questo lavoriamo sul territorio, per la gente di Nocera. 

Sogniamo una città bella da vivere, un “luogo buono” dover poter crescere e prosperare. Osiamo sognare una città nuova da costruire insieme, perché sarà la nostra vera “eredità”, quella che lasceremo a chi verrà dopo di noi, a partire dal rispetto della TERRA e dalla responsabilità dell’azione politica.


Gruppo Attivisti NOCERA in MoVimento

mercoledì 1 novembre 2017

Qualità dell’aria a Nocera Inferiore: situazione insostenibile!

Il gruppo attivisti Nocera in Movimento, con una nota protocollata al comune, ha nuovamente richiesto all’Amministrazione di intervenire per salvaguardare la salute dei cittadini.
Sin dal marzo 2014 tutte le precedenti richieste sono rimaste lettera morta, pertanto sollecitiamo CON FORZA di porre rimedio ad una situazione di grave pericolosità per anziani, bambini e l’intera popolazione nocerina.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, infatti, abbiamo superato per ben 43 volte il limite giornaliero stabilito di PM10 che è 50 mcg/m3 a protezione della salute umana, che non può essere superato più di 35 volte l’anno, così come stabilito dal D.Lgs. 155/2010.
Considerando quindi che al momento a Nocera Inferiore esiste e funziona una sola centralina ARPAC  che rileva la qualità dell’aria, situata presso la Scuola Media Solimena (via Nola), e non vi è più l’altra, nei pressi del cimitero, inspiegabilmente scomparsa, il gruppo attivisti Nocera in Movimento ha richiesto e sollecitato una reale presa di coscienza ed uno e più  atti di responsabilizzazione da parte del Sindaco, dell’Assessore all’Ambiente e dell’Amministrazione tutta al fine di tutelare in ogni modo la salute del popolo nocerino. 
In particolare si è chiesto di intraprendere azioni politiche chiare e tempestive, anche impopolari, come lo stop al traffico veicolare e/o la chiusura della barriera autostradale quando i limiti consentiti vengono superati. 
Inoltre, ancora una volta, si auspica l’installazione di nuove centraline in zone strategiche per la rilevazione della qualità dell’aria in città e di farsi promotore di una “conferenza permanente tra i comuni limitrofi per la redazione di un piano traffico comprensoriale”.

Riportiamo anche alcune misure che potrebbero essere prese in considerazione da noi sintetizzate dopo aver ascoltato ed incontrato vari comitati, associazioni e cittadini sul tema specifico:
  • Promozione di DOMENICHE ECOLOGICHE e restrizioni al traffico per i veicoli maggiormente inquinanti;
  • Piantumazione di alberi e incremento del verde urbano, quali fonti di ossigeno e assorbimento di Co2 (proposta già da noi protocollata in occasione della festa degli alberi);
  • Attivazione polizia locale per controlli per individuare da fonti di emissioni anomale (industriali, agricole e da edifici pubblici e privati);
  • Campagna INFORMATIVA con incontri di quartiere sui vantaggi del risparmio energetico e sulle forme di conversione ad EFFICIENTAMENTO ENERGETICO e teleriscaldamento;
  • Piano di incentivo alla messa in SICUREZZA di caldaie a gas-metano, concertando con gli Amministratori di Condominio azioni mirate al contenimento delle POLVERI SOTTILI e di Co2, adeguando le temperature entro i 20 gradi d’inverno;
  • Accelerare il processo verso la totale autosufficienza energetica da fonti rinnovabili per gli EDIFICI pubblici COMUNALI con fotovoltaico/microelico.


Ciò detto, sperando di non restare inascoltati per l’ennesima volta, e non dover pensare, poi, al palesarsi di situazioni insanabili: “noi ve lo avevamo detto e ridetto”.

La Salute prima di Tutto !