venerdì 27 dicembre 2013

COMPOSTAGGIO AEROBICO O BIODIGESTORE (ANAEROBICO) ?



Aldo Garofolo, ex ricercatore del CRA-ENC ed ex-docente di analisi chimiche presso l’Università della Tuscia di Viterbo, facoltà di Agraria, fa notare che:
“La sostanza organica (SO) o biomassa contenuta nei rifiuti urbani e/o negli scarti vegetali delle attività agricole, può essere degradata, stabilizzata ed eventualmente trasformata in fertilizzante in due modi: aerobico (all’aria) e anaerobico (in assenza d’aria).

I due sistemi sono diametralmente opposti:
L’aerobico demolisce la sostanza organica in modo “naturale” e non produce gas combustibili. Se utilizza SO selezionata (da raccolta differenziata spinta, sfalci e potature verdi) produce un fertilizzante ottimo per impieghi in agricoltura e florovivaismo nella forma di compost di qualità.


L’anaerobico agisce per lo più a caldo, con produzione di metano e altri gas (bruciati per ottenere energia termica e/o elettrica) e di percolato liquido inquinante. Il rifiuto esausto (digestato) viene poi “stabilizzato” in presenza d’aria e, a seconda della tipologia, dà origine a un prodotto che i fautori chiamano in modo improprio e truffaldino “compost”, ma che invece ha una composizione chimica e una qualità nettamente inferiore al vero compost aerobico, oppure genera un nuovo rifiuto da portare ancora in discarica.

Occorre ricordare che le biomasse attualmente previste negli impianti di digestione anaerobica – aerobica fanno riferimento alla FORSU.
Ma sappiamo che il termine nasconde ben altro rispetto al solo organico separato con la raccolta differenziata spinta e quindi comprende una vastissima serie di codici CER che spaziano dagli scarti agro industriali a quelli legati al comparto carni, lattiero caseario etc.
Per capire la differenza tra un compost aerobico puro e un cosiddetto “compost” che proviene da digestione anaerobica bisogna seguire quanto accade nelle specifiche condizioni usate nella maggioranza degli impianti anaerobici – aerobici.
Anzitutto bisogna capire che la digestione della biomassa in assenza d’aria, fondamentale per la produzione di biogas, impone temperature medio-alte (in media 55°C) per effetto delle quali si verifica una selezione batterica a favore dei gruppi termofili.
In particolare si avvalgono delle condizioni migliori di prevalenza i termofili, anaerobi puri, tra cui i temutissimi Clostridium le cui spore sono in grado di sopravvivere ben al di sopra dei 100°C. Tra i ceppi più famigerati figura il Clostridium botulini e il Clostridium tetani capaci di produrre le note neurotossine mortali.
Quindi prima conseguenza e prima differenza: il compost derivante da processo anaerobico preliminare ha molte probabilità di contenere un numero significativo di spore di questi batteri.
Nel momento in cui è usato come ammendante agricolo può provocare la contaminazione del terreno e quindi delle piante, ortaggi in particolare. Per meglio approfondire le ragioni della seconda differenza occorre tornare alle opzioni impiantistiche.
Le tecniche di digestione anaerobica possono essere suddivise in due gruppi principali:
- digestione a umido (wet), quando il substrato in digestione ha un contenuto di sostanza secca inferiore al 10%; è questa la tecnica più diffusa, in particolare con i liquami zootecnici.
- digestione a secco(dry), quando il substrato in digestione ha un contenuto di sostanza secca superiore al 20%;
Processi con valori intermedi di sostanza secca sono meno comuni e vengono in genere definiti a semisecco (semi-dry).
L’opzione digestione a secco è quella che, a causa del ricircolo totale del percolato sulla biomassa in digestione produce i danni maggiori.
Il ricircolo parziale o totale del percolato liquido nella massa solida in digestione (digestato) produce uno stravolgimento proporzionale della sua composizione chimica, con l’aumento del contenuto salino totale: sodio, cloruri, ferro, metalli pesanti, azoto ammoniacale. In particolare l’azoto organico originario della biomassa subisce le trasformazioni più drastiche. Circa il 40% e oltre diviene ammoniacale, forma questa altamente solubile.
La decisione di trasformare il digestato in “compost” mediante fermentazione anaerobica finale è folle sia dal punto di vista agronomico che della tutela della salute. Ma risponde alla necessità dei progettisti e gestori di non portarsi dietro la zavorra di un residuo classificabile altrimenti come rifiuto speciale da smaltire.
Terza differenza: la digestione anaerobica preventiva della biomassa provoca sul digestato e sul cosiddetto compost non solo l’aumento degli inquinanti chimici e della salinità, ma anche un depauperamento della sua frazione carboniosa stabile.
Per dirla in termini comprensibili, il processo anaerobico comporta una drastica perdita del carbonio organico delle biomasse, liberato sotto forma di gas metano. Questo fatto abbassa moltissimo la quota di macromolecole organiche che viceversa fanno la ricchezza e il valore aggiunto di ogni compost aerobico correttamente prodotto. Gli acidi humici e fulvici, elementi essenziali di ogni buon compost perché inglobano l’azoto a lenta cessione e hanno la capacità di complessare micro e macroelementi nutritivi, sono notevolmente inferiori per quantità e qualità nel sottoprodotto “compost” da anaerobica.”
Tratto dal profilo Facebook di Marì Muscarà, pubblicato il 26-12-2013
Qui sotto, invece, riportiamo il link di un articolo che potrebbe essere interessante con il video sull’impianto di Montello (BG) che prevede una fase mista, anaerobica ed aerobica …



mercoledì 27 novembre 2013

Taverna del M5S parla a Berlusconi, il PDL sbrocca!


Cosa dobbiamo ricordare più di quello che Paola dice nel suo discorso a Berlusconi?
E con oggi basta, non se ne parli più ed avanti il prossimo!

martedì 26 novembre 2013

Fiumi d'Italia, tra cui il SARNO - Speciale Tg1 del 10/11/2013 -


Il Fiume SARNO da più inquinato d'Europa viene fatto passare dalla Regione Campania come "pulito" per procedere con i lavori del Grande Progetto di riqualificazione del fiume SARNO che altro non sono che opere idrauliche, movimentazione terra e cementificazione per un totale di 217 ulteriori milioni di spesa, 60 ettari di terreno fertile distrutto e detratto alla coltivazione, con rischio di inquinare non solo altro terreno ma anche le falde acquifere ... AIUTIAMOCI a TUTELARCI ...

mercoledì 13 novembre 2013

Dall'Agro al #VDAY3

Domenica 17 novembre p.v. ci incontreremo alle ore 10.00 presso il Centro sociale di Pagani sito in Via Alcide De Gasperi 16, per un incontro comprensoriale denominato  dall’AGRO al VDAY3.











L'Ordine del Giorno è il seguente:
1) VDAY3: adesione, prenotazione e consegna caparra di 20€
2) Varie ed eventuali: Discussione su problematiche dell’Agro
3) Raccolta firme promossa dal Comitato Gente del Sarno per sospendere il Grande Progetto per il Fiume SARNO

Per prenotazioni ON-LINE compilare questo MODULO che torvi cliccando QUI

giovedì 24 ottobre 2013

Comunicato Riferimento Progetto Grande Fiume SARNO

Il M5S é stato presente, ancora una volta, alla riunione che si é tenuta il 23/10/2013 per contrastare l'avanzata dei lavori relativi al Progetto Grande Fiume SARNO così come sono stati concepiti ed avviate le pratiche che hanno portato al progetto definitivo. All'incontro, lanciato dal Comitato No Vasche di Nocera, erano presenti rappresentanti di altri comitati e proprietari dei paesi vicini interessati: San Valentino Torio, Striano, San Marzano e Poggiomarino.

Si é discusso sulla mancata risposta da parte di ARCADIS, alla richiesta inviata dove si chiedevano i dati relativi all'inquinamento delle acque, che, seppur citati come presenti negli atti pubblicati sul sito dell'ARCADIS, rimandando alla pag. 59 del "Quadro Ambientale", non sono assolutamente evidenziati in maniera chiara e leggibile. Di questo, sia i comitati che le forze politiche, informeranno la Comunità Europea, pensando anche a sostenere l'evidenza con un esposto presso le procure interessate.

 

Inoltre si é detto che, vista anche la delibera di consiglio del 14 ottobre, si chiederà al Sindaco di Nocera Inferiore di rendersi partecipe e adottare anch'egli misure di prevenzione e sollecito affinché prima di ogni avvio dei lavori esecutivi, vengano chiarite le qualità delle acque che entrerebbero nelle costruende vasche e di chiedere, a prescindere, la sospensione dei lavori con l'istituzione di un tavolo misto, con comitati, forze politiche (anche M5S) e Regione, dove si possa rivedere l'entità e la qualità dei lavori. Ulteriore operatività per rendere pubblica l'avanzata dei lavori e le conseguenze che potrebbero derivarne sia per il Territorio che per la Salute Pubblica, sarà l'avvio di una petizione popolare indirizzata alla Regione Campania, così come prevede l'art. 16 dello statuto vigente.


                                                                                  Il Gruppo Attivisti M5S - T.T.S.

domenica 13 ottobre 2013

Riflessioni e Proposte su Grande Progetto Fiume SARNO


In merito alle risposte alle osservazioni sulle Valutazione d'Impatto Ambientale per il Grande Progetto Fiume SARNO, ci aspettiamo che venga presa una forte posizione politica da parte di chi non condivide questa tipologia di interventi, così come si intendono effettuare e soprattutto del fatto che non si prende per nulla in considerazione l’aspetto dei fattori inquinanti ancora oggi presenti lungo lo scorrere dei torrenti che vanno ad alimentare il fiume Sarno, sostenendo addirittura che l’acqua ivi presente sia “pulita”.
Nel fare i dovuti mea culpa nel dover ammettere che il problema è stato sottovalutato nei mesi precedenti, vista anche la partecipazione dell’assessore Amato alla presentazione del preliminare nel giugno 2012 ed all’assenza di osservazioni in merito allo scooping ambientale che si è chiuso nel marzo 2013, dobbiamo dire che ora si potranno ottenere risultati solo con un impegno congiunto degli interessati: cittadini, amministrazione, politica, cosa già evidenziata il 26 luglio a San Valentino Torio.

Precisiamo che assolutamente non siamo contro il Grande Progetto Fiume SARNO, ma siamo contro le modalità di intervento che si intendono attuare ed il loro enorme impatto dimensionale, anche laddove si potrebbe risolvere con lavori lungo il corso dei torrenti agendo sulle anse e sul letto dove scorrono le acque.

Precisiamo, inoltre, che non ne dobbiamo fare una questione di contrasto assoluto, ma dobbiamo sforzarci affinché nasca un coagulo di forze che portino ad un confronto sereno e non all'estremizzazione delle posizioni che potrebbero non produrre nulla, cercando di prendere il buono che si può trarre da questo progetto e condizionare le scelte, affinché il progetto definitivo vada nella migliore soluzione nel rispetto del Territorio e della Salute.
Ricordiamo nell’occasione che, il fenomeno incrementale delle acque torrenziali, non è dovuto soltanto alle variazioni meteorologiche che pur ci sono, ma anche alla impermeabilizzazione dei suoli per la forte cementificazione che c’è stata nella corsa dell’urbanizzazione delle città e della spinta all’accrescimento delle aree industriali, nonostante ce ne siano di esistenti, in ambito di territorio limitrofo, già dismesse o in allestimento che non si riescono a vendere (vedi Striano e Sarno, con riferimento all’avvio della nuova area PIP di San Valentino Torio, appena approvata, ed a quella di Nocera Inferiore che si accingono a voler proporre), stessa cosa che potrebbe verificarsi, anche successivamente ai lavori, con la declassazione delle zone rosse rendendole a rischio medio e quindi appetibili per ulteriori sviluppi edilizi (per questo si deve stabilire, sin da subito, che le aree recuperate non saranno comunque oggetto di interesse edificatorio)!

Gli attivisti del M5S chiedono, quindi, l’istituzione di un “tavolo unico” che metta insieme “amministrazioni”, “dirigenti”, “comitati” e “forze politiche” interessate, mettendo anche a disposizione le professionalità che sono disponibili all’interno del “Tavolo Tecnico Fiume Sarno”, che già ha redatto documenti nel corso degli ultimi 7-8 mesi e che hanno portato a ben 2 interrogazioni alla camera ed una al senato e poter valutare, insieme con gli altri soggetti, le opportune modifiche e ridimensionamenti che si possono proporre per la stesura del progetto definitivo.

L’altra, unica, alternativa è il blocco del progetto, così come redatto, tramite petizione popolare o interpellando la Comunità Europea e mettendo in evidenza cosa si intende fare con il finanziamento accordato, senza aver ben erudito la cittadinanza del territorio interessato.

                                                                                  Pasquale Milite
                                                                                  Gruppo Attivisti M5S
                                                                                  Nocera Inferiore (Sa)


Versione video, trasmessa da Telenuova: http://youtu.be/Vb1OW55lQF8

mercoledì 18 settembre 2013

Comunicato stampa SARNO TOUR M5S Campania

SARNO TOUR
Viaggio denuncia lungo il fiume dei veleni
I Edizione – Domenica 29 Settembre 2013

Il “Tavolo Tecnico per il Disinquinamento e la Riqualificazione del Bacino del Sarno” del Movimento 5 Stelle Campania promuove l’evento “S arno Tour” al fine di accendere i riflettori sul disastro ambientale che riguarda il bacino idrografico del Sarno, nuovamente minacciato in questo periodo da un progetto suicida quale il “Grande Progetto Sarno”.
Dopo anni di “assenza interessata” della politica nella salvaguardia di uno dei più grandi patrimoni naturali della Regione Campania, Domenica 29/09/2013 i parlamentari del M5S risaliranno le sponde del fiume, soffermandosi sulle tappe salienti che testimoniano il grande scempio perpetrato in tutto il territorio che va dalla sorgente di Sarno fino alla foce di Castellammare di Stabia/Torre Annunziata attraversando paesi a forte vocazione agricola/turistica/culturale come Nocera, Angri, Scafati e Pompei.
Il fiume Sarno è stato ed è ancora oggi falcidiato da sversamenti illeciti, gestioni non trasparenti e proposte scellerate di “riqualifica” quali cementificazione degli argini, vasche di laminazione lungo il percorso e realizzazione di una seconda foce artificiale.
È tempo di risvegliare le coscienze e di agire; non si può più restare fermi a guardare l’aumento esponenziale del tasso di malattie cancerose nella popolazione locale, gli elevati valori di concentrazione di microorganismi inquinanti nei terreni agricoli circostanti e nel mare alla foce.
Con una “riqualificazione naturale”, il fiume Sarno potrebbe rappresentare un volano di sviluppo importante per i territori circostanti valorizzando ulteriormente alcuni siti turistico/culturali tra i più famosi al mondo quali gli Scavi Archeologici di Pompei, Stabia e Oplonti e salvando dal seppellimento il sito preistorico di Longola in località Poggiomarino.
In seguito a tali denunce i parlamentari del M5S hanno deciso di dedicare una giornata alla conoscenza diretta di questa catastrofe al fine di sottoporla con maggiore efficacia all’attenzione del governo.
Il Tavolo tecnico del Sarno, grazie al suo lavoro certosino, ha già reso possibile due interrogazioni parlamentari(1)(2) arricchite da un dossier(3) di relazioni tecniche a suffragio di quanto descritto e non soddisfatto ha organizzato tale movimentazione affinché si abbia una risonanza maggiore. Non si esclude la possibilità di azioni ancora più incisive se le autorità dovessero restare indifferenti innanzi a tali denunce.
Il tour avrà inizio alle ore 9:00 presso la foce del fiume a C/mare di Stabia e si concluderà nei prati del Parco Fluviale “5 Sensi” di Sarno che si sviluppa lungo le sponde del fiume alla sorgente; un parco verde, luogo di salute e di benessere per tutta la popolazione, esempio concreto di come tutti i cittadini vorrebbero riqualificare il fiume ed il territorio circostante.

PROGRAMMA

Ritrovo dei partecipanti entro le 8:45 a Castellammare di Stabia

  • TAPPA (I) (dalle ore 9:00 alle ore 9:30) Castellammare di Stabia (foce Sarno) e Torre Annunziata (seconda foce)
  • TAPPA (II) (dalle ore 10:00 alle ore 10:30) Scafati (Traversa Scafati)
  • TAPPA (III) (dalle ore 11:00 alle ore 11:30) Nocera Inferiore (Località Codola) alla Via San Pasquale (nei pressi della Chiesa)
  • TAPPA (IV) (dalle ore 12:00 alle ore 12:30) S. Valentino Torio (Località Vetice)
  • TAPPA (V) (dalle ore 13:00 alle ore 14:00) Sarno (Parco Fluviale “5 Sensi”) + Incontro con i cittadini

Indicazioni stradali


mercoledì 4 settembre 2013

Osservazioni ai sensi del 152/2006 alla Valutazione d'Impatto Ambientale del "Grande Progetto Fiume Sarno"

In seguito ai vari incontri pubblici che si sono tenuti sull’avvio dei lavori previsti dal “Grande Progetto Fiume SARNO”, a partire da quello di San Valentino Torio in data del 26/07/2013, visto che gli stessi coinvolgono l’intera area della Valle del Sarno, visto l’assenso dell’Autorità di Bacino della Campania Centrale rilasciato in data 01/08/2013, partecipanti: commissario Pasquale Marrazzo, i rappresentanti delle cinque Province e degli assessorati regionali all’Agricoltura, Beni culturali e Ambiente, visto che gli stessi hanno espresso parere favorevole di compatibilità ambientale e ritenendo il progetto compatibile anche con il vigente Piano stralcio di “assetto idrogeologico e con quello di difesa delle coste” per il territorio di competenza dell’ex Autorità di Bacino del Sarno,
VOGLIAMO PORTARE IN EVIDENZA
agli organi competenti, che si tratta di un vero e proprio atto scellerato nei confronti della NATURA, in quanto lo stesso, come si evince dalle osservazioni allegate redatte da esperti ed associazioni ambientalistiche, sconvolge completamente lo “scorrere naturale” degli eventi e va a creare vasche artificiali che, oltre ad essere sproporzionate per la dimensione dei fiumi e torrenti interessati, sottraggono terreno che per centenni è stato utilizzato, e tutt’ora lo è, per colture agricole, oltre che in molte aree, vedi quella di San Valentino Torio, andrebbe a ricreare situazioni ambientali simili a paludi, che nei decenni scorsi, invece, sono state bonificate proprio per favorire l’uso delle coltivazioni!
VISTO CHE
a quanto pare, tutte le osservazioni che perverranno sono improntate sulla TUTELA DEL TERRITORIO e dell’AMBIENTE, e che, per quanto riguarda la tipologia di lavori, vadano tutte verso SOLUZIONI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE con richiesta di incentrare i lavori sul dragaggio e pulizia dei letti di fiumi e torrenti interessati, l’eventuale allargamento del letto, laddove necessario, e la sistemazione delle sponde, precisando che si dovranno tutelare le piante presenti lungo le sponde di tutti i corsi d’acqua, con particolare attenzione a quelle secolari e di alto fusto che spesso fanno proprio da contenimento degli stessi
CHIEDE CHE
venga sospeso l’avvio dei lavori, così come progettati, e che venga istituito un tavolo di confronto tra Regione, Amministrazioni Comunali ed Associazioni del Territorio per rimodulare il tutto secondo necessità reali e nel rispetto di tutte le norme atte a tutelare la conservazione dell’assetto TERRITORIALE ORIGINARIO e l’EQUILIBRIO NATURALE tra le ACQUE ed i TERRENI, cosa già molto contenibile se venissero effettuati i regolari lavori di manutenzione ordinaria di tutti i corsi d’acqua interessati dai lavori che si accingono ad avviare.
INOLTRE FACCIAMO PRESENTE CHE
è e sarà nostra intenzione tutelare le aree di interesse affinchè non diventi ancora una volta territorio per attività che deturpano e che potrebbero compromettere la qualità della Vita dei Cittadini che abitano i luoghi interessati, vista la già sostanziosa presenza di agenti inquinanti dell’ambiente (depuratori, solofrana, inceneritori, centrali elettriche, linee ferroviarie, e che se sarà necessario, esporremo le nostre perplessità in merito al "Grande Progetto Fiume Sarno" financhè in sede delle Commissioni della Comunità Europea, dove esporremo che si pensa a sperperare ancora danaro pubblico per colate di cemento ed opere inutili anziche interessarsi di quella che è e sarà la reale necessità: la manutenzione dell’intero ciclo fluviale e torrenziale che attraversa il TERRITORIO ed il completamento della colletturizzazione degli impianti di scarico che ancora sversano “illegittimamente” nei corsi d’acqua.
In attesa di leggerVi pronti alla tutela della salute pubblica e l’arginare dei fenomeni inquinanti che stanno sempre più provocando DANNI e spesso MORTE nella nostra collettività, porgiamo i nostri cordiali saluti, nella speranza di non vederci costretti ad alzare l’attenzione pubblica e coinvolgere le competenze degli enti superiori.
Nocera Inferiore lì 02/09/2013                 Gruppo Attivisti M5S – Nocera Inferiore (Sa)

Allegati:









venerdì 9 agosto 2013

Richiesta attivazione per Valutazione di Impatto Ambientale lavori “Grande Progetto Fiume Sarno”


Richiesta attivazione Uffici e Tecnici di Competenza per Valutazione di Impatto Ambientale in merito ai lavori previsti sul nostro territorio per il “Grande Progetto Fiume Sarno” e disagi Ambientali.-

Lavori previsti a Casarzano

In seguito all’incontro pubblico che si é tenuto a San Valentino Torio in data del 26/07/2013, in merito ai lavori che si intendono realizzare con il “Grande Progetto Fiume Sarno” che coinvolge l’intera area dell’Agro Nocerino e una ampia area limitrofa, l’Autorità di Bacino della Campania Centrale in data del 01/08/2013 ha dato il suo assenso per la realizzazione dei lavori in oggetto, (partecipanti: commissario Pasquale Marrazzo, i rappresentanti delle cinque Province e degli assessorati regionali all’Agricoltura, Beni culturali e Ambiente), esprimendo parere favorevole di compatibilità ambientale e ritenendo il progetto compatibile anche con il vigente Piano stralcio di assetto idrogeologico e con quello di difesa delle coste per il territorio di competenza dell’ex Autorità di Bacino del Sarno.

Pertanto, preso atto delle sopracitate decisioni degli organi competenti (un vero atto scellerato), chiediamo al nostro Sindaco, avv. Manlio Torquato, ed agli Uffici preposti per la Tutela del Territorio, se stanno procedendo alla valutazione dell’impatto ambientale e qual è la direzione che si intende intraprendere per evitare un ulteriore scempio ambientale.

Si fa presente che, durante il Comitato istituzionale, sono state adottate anche dieci delibere contenenti proposte provenienti da alcune amministrazioni comunali sulla riperimetrazione di porzioni di territori comunali a rischio idrogeologico. In particolare, sono state esaminate e licenziate favorevolmente le istanze dei Comuni di Napoli, Nola, Somma Vesuviana, Roccarainola, Sant’Agnello, Liveri, San Valentino Torio, Fisciano, Mugnano del Cardinale.

Lavori previsti a Cicalesi

Nell’occasione, portiamo a conoscenza, visto il suo allontanamento poco dopo l’avvio dell’incontro pubblico di San Valentino Torio, che é intervenuto il Sindaco dott. Luminello che ha fatto un discorso ampio in merito alla necessità dei lavori, sottolineando più volte che il loro territorio non ha mai avuto problemi e piuttosto si deve spingere sul completamento della rete fognaria. Oltretutto, ha tenuto a precisare che ai tavoli con ARCADIS si é trovato quasi sempre solo, tant’è che non ci sono state comunicazioni in merito a questi lavori da parte di nessun altro comune del comprensorio Agro Nocerino Sarnese nonostante fossero previsti sin dall’anno scorso.


Intanto vogliamo evidenziare che, in qualità di Cittadini, prima ancora di essere in campo anche politicamente, ci interessano 3 cose:

1)    Che l’area di Casarzano non diventi ancora una volta territorio per attività che deturpano e che potrebbero compromettere la qualità della Vita dei Cittadini che abitano da li a poche centinaia di metri, vista la già sostanziosa presenza di agenti inquinanti dell’ambiente (depuratore, solofrana, inceneritore, centrale elettrica, linea ferrata).

2)    Che ARCADIS non proceda nei lavori, sia per Casarzano che Cicalesi, distraendo ancora Terreno e risorse, senza interessarsi di quella che è e sarà la necessità di manutenzione dell’intero ciclo fluviale e torrenziale che attraversa il territorio di Nocera Inferiore e delle aree limitrofe.

3)    Che si intervenga per far si che diventi prioritaria la necessità di colletturizzare gli impianti di scarico che ancora sversano “illegittimamente” nei corsi d’acqua e redigere una mappatura dell’attuale stato di fatto.

Nell’invitarVi a far avere, al più presto, una Vostra risposta in merito, magari con la pubblicazione sul sito istituzionale del Nostro Comune o mediante i principali media, facciamo presente che in mancanza di attenzione alle problematiche qui evidenziate e rese note in vari occasioni dai comitati cittadini in merito alla Cavaiola, Solofrana, ed alle altri fenomeni inquinanti che provocano danni alla salute della collettività, ci vedremo costretti ad alzare l’attenzione pubblica e coinvolgere le competenze degli enti superiori.

Nocera Inferiore lì 07/08/2013                                                 Gruppo Attivisti M5S – Nocera Inferiore (Sa)

Zona di interesse a Casarzano

A questa lettera abbiamo allegato questo "Comunicato del Dott. Emiddio Ventre" che ha esposto su Facebook

Quanto sotto è l'estratto del progetto per la vasca di Casarzano di Nocera Inferiore.
Perplessità:
1. 15 ettari sottratto al suolo agricolo
2. acqua del fiume ancora oggi inquinata principalmente da cromo esavalente (sono pronto a fornire evidenze effettuando analisi a mie spese)
3. fondo della vasca sarà ad assorbimento (terreno), quindi inquinamento delle falde, che dai carotaggi che hanno effettuato è circa a 20 metri
4. La Gori prende l'acqua per il nostro acquedotto dai pozzi di Nocera
Conseguenza troveremo i metalli pesanti nel nostro rubinetto, non solo più nelle verdure. Sarà una morte lenta per tutto l'agro per noi e i nostri figli.
Non dimentichiamo il raddoppio della vasca di Cicalesi
E' stato progettato un intervento che andrebbe bene per il Po, non per un torrente qual è la Solofrana.
5.4.3. A2.3 Realizzazione della vasca di laminazione delle piene in località Casarzano
(comune di Nocera Inferiore - SA)
• contesto ed area di intervento
L’area impegnata per la laminazione è situata immediatamente a valle della biforcazione del Torrente Solofrana ed è compresa tra i due rami, il Ramo dei Casarzano e il Ramo dei Corvi.
Detta area è sovente caratterizzata da notevoli allagamenti anche per eventi pluviometrici di media intensità.
L’opera è adiacente all’area di insediamento industriale di Nocera Inferiore - PIP località Casarzano, già in parte realizzato e parimenti ricadente in area soggetta ad allagamento (fascia B valliva nel PSAI); per l’area direttamente interessata dall’opera il Comune ha predisposto una variante urbanistica al PRG prevedendo la trasformazione dell’attuale destinazione d’uso da Zona D-Industriale in Zona E-Agricola.
L’area di sedime dell’opera è attualmente caratterizzata dalla presenza di alcuni insediamenti abitativi posti per lo più lungo il torrente Corvi.
• caratteristiche tecniche
L’intervento prevede la realizzazione di una capacità di laminazione lungo il basso corso del torrente Solofrana – a monte dell’abitato di Nocera Inferiore – su di una superficie di circa 15,5 ettari, in un’area storicamente destinata ad allagamento, perimetrata come fascia A – valliva nel vigente PSAI dell’ AdB Sarno.
L’intervento – da realizzarsi principalmente con movimentazione di terra – consentirà l’invaso di circa 650.000 mc ed il contenimento delle piene entro la portata massima in entrata di 80 mc/s e 50 mc/s in uscita.
Nello sviluppo del progetto definitivo è stata effettuata una sensibile rimodulazione dell’area con particolare riferimento ai volumi idrologici necessari alla laminazione ed alla possibilità di evitare l’interessamento delle aree in prossimità del torrente Corvi caratterizzate dalla presenza di nuclei abitativi che sono stati quasi integralmente salvaguardati.
L’area sarà ripartita in n.3 invasi di 70.000, 180.000 e 400.000 mc rispettivamente a quota 51 m, 50 m e quota 255 m con altezza massima invasabile pari a 6 m.
Il meccanismo di funzionamento prevede l’eliminazione del torrente Corvi e lo sfruttamento del solo torrente Casarzano per il transito delle portate ordinarie e per lo sfioro in sx idraulica verso le aree di vasca delle portate in esubero.
Soltanto nel tratto terminale il torrente Corvi verrà ripreso nel suo attuale tracciato per garantire lo sversamento di portate provenienti dal Comune di Nocera Superiore. In tale tratto terminale si prevede anche il collegamento dell’ultimo sfioro del sistema di vasche.