Alla c.a. del Sindaco
Comune di Nocera Inferiore (SA)
Avv. Manlio TORQUATO
Alla c.a. dell’Assessore all’Ambiente
Arch. Federico PICCOLO
Alla c.a. dei Capigruppo del Consiglio Comunale e dei Consiglieri tutti
L’ordinanza sindacale n. 55 del 05/12/2017, accolta con plauso anche da alcuni ambientalisti locali, segue di ben 3 anni e 9 mesi la nostra prima segnalazione all’attuale primo cittadino circa la criticità ambientale, relativa alla qualità dell’aria respirata in città. Nella stessa lettera gli si richiedeva di avviare un programma di prevenzione in materia, atto a salvaguardare in primis la salute dei cittadini di Nocera Inferiore.
Noi membri di Nocera In Movimento, “diversamente ambientalisti”, non possiamo ugualmente apprezzare lo sforzo di quest’amministrazione, che, di fatto, con questo provvedimento, introduce un arco temporale – marzo 2014 – dicembre 2017, in cui possiamo affermare, senza essere smentiti, che nulla si è fatto in questi anni per tutelare la salute dei cittadini in materia di smog.
In questo tempo si doveva organizzare quello che noi abbiamo definito un “programma di prevenzione” in materia, che poco più di un mese fa abbiamo offerto al primo cittadino nelle sue linee più generali.
Siffatta ordinanza per noi attivisti risulta essere insufficiente e intempestiva.
I motivi principali della nostra censura risiedono nel fatto che essa arriva in estremo ritardo, e rappresenta l’unico punto dal quale s’intende partire per meglio affrontare il problema.
Così come concepita, “copiata e incollata” da altre realtà campane, vuole essere il pugno di ferro di un’amministrazione silente e incapace di elaborare una strategia originale e veramente di prevenzione.
Svegliarsi così di soprassalto ed esercitare in questo modo il potere conferito dalle leggi in materia di sanità pubblica, aggiunge, secondo noi, polvere su polvere: la prima nei polmoni e quest’ultima negli occhi del cittadino.
Questa non è prevenzione.
Questa è emergenza, siamo al 55mo giorno di sforamento dei limiti consentiti di PM10, e l’ordinanza assume le vesti di una tutela necessaria e improcrastinabile, che dietro la tutela del cittadino, grandemente dimenticato, nasconde l’esigenza più probabile di tutelare chi ha responsabilità in materia.
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Leggendo l’ordinanza si prende atto che lo stesso primo cittadino riconosce come fonte inquinante lo sbocco-casello autostradale dell’A3, anche se limitatamente ai mezzi pesanti oltre i 35 q in uscita, che non possono entrare in città attraverso lo svincolo-barriera nei giorni e nelle ore di blocco e comunque fino al 31.12.2017, anche se poi continuano a circolare liberamente come nulla fosse.
Ebbene se l’autostrada è fonte d’inquinamento, ed è fatto divieto come recita il punto 4 dell’ordinanza di mantenere acceso il motore:
a.1 degli autobus nella fase di stazionamento, anche al capolinea…
b.1 degli autoveicoli in sosta e dei veicoli merci, anche durante le fasi di carico e scarico;
c.1 degli autoveicoli fermi a passaggio a livello chiuso e a semaforo rosso acceso,
non si capisce come mai il provvedimento non contempli l’apertura della barriera autostradale di Nocera Inferiore, che non poco contribuisce all’inquinamento autoveicolare accertato del centro cittadino.
Avevamo chiesto al Comune di Nocera Inferiore un’ordinanza di apertura della barriera autostradale, ogni qualvolta il livello delle polveri sottili avesse superato i limiti consentiti perché riteniamo che essa sia una delle fonti, unitamente alla SS. 18, responsabile dell’aumento dello smog in quelle zone. Abbiamo anche chiesto che lo stesso si faccia promotore di una conferenza permanente tra i comuni limitrofi per la redazione di un piano traffico con valenza comprensoriale, vista la centralità degli snodi viari nocerini, fortemente aggravati dal flusso veicolare proveniente da altri comuni, nonché della liberalizzazione del tratto autostradale Nocera-Napoli.
Certo che combattere contro la società autostrade oppure concertare un piano traffico a valenza intercomunale richiederebbe forze e capacità che non sono presenti in quest’amministrazione.
Come si può esprimere un apprezzamento per un’ordinanza che fa divieto di:
riscaldamento con combustibili fossili (gasolio, stufe a pellet, camini, etc.); di accendere fuochi di sterpaglie, legna secca, residui legnosi di giardino e prodotti del sottobosco dalle ore 07:00 alle ore 24:00, tra l’altro senza effettuare alcun controllo atto a individuare gli illeciti, mentre nulla dice sulle polveri immesse dagli scarichi industriali in atmosfera, in particolare dell’inceneritore più volte segnalato, che insiste in località Piedimonte.
Almeno in quest’occasione di sensibilizzazione e di pena ulteriore per i cittadini, c’è qualcuno dell’amministrazione che ci vuole dire cosa immette nell’aria quell’inceneritore e in quali quantità?
Avevamo richiesto, già nel lontano 2014 altre centraline di rilevamento delle polveri sottili
nei punti critici della città e l’abbiamo ribadito nell’ultima richiesta, con particolare riguardo a tutta l’area a ridosso del cimitero, dove insiste l’inceneritore di rifiuti speciali operante h 24, un depuratore di acque fluviali e dei terreni utilizzati, per il passato, quali siti d’interramento di rifiuti di ogni genere.
A un osservatore distratto sembrerebbe un lavoro ben fatto, per noi resta un atto dovuto, ma scriteriato nella scelta delle strade impegnante nei divieti e in quelle derogate, segno questo di un’approssimazione dell’amministrazione comunale, effettuato senza un Piano Traffico cittadino, che pur richiedevamo a maggiore garanzia di un’opera di prevenzione e per permettere comunque l’esercizio della libera circolazione dei cittadini.
Il risultato della prima domenica “ecologica” è a dir poco imbarazzante, le strade nocerine sono state regolarmente invase da ogni sorta di veicolo, comprese le Apecar, ma sarebbe stato anche presumibile vista la presenza di uno scarso numero di forze dell’ordine e di segnaletica chiara su tutto il territorio interessato dall’ordinanza. Qualcuno vorrebbe far credere alla cittadinanza che il significativo calo dei
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valori di PM10, che da una media di 137 rilevata il 07.12.2017 passa a una media di 28 rilevata domenica 10.12.2017, sia dovuto alla limitazione del traffico, ma non c’è da esultare visto che le condizioni meteorologiche di domenica di forte vento sono state di per sé favorevoli alla dispersione delle polveri.
Chiediamo pertanto nuovamente a quest’amministrazione comunale quali siano le strategie sui trasporti pubblici messe in campo, che consentirebbero al cittadino di potersi muovere in direzione del centro e in prossimità di quelle strade che saranno prossimamente interdette alla circolazione? Dove sono le aree di parcheggio che dovrebbero accogliere le auto che provengono da fuori e che non possono circolare in direzione di alcune strade di accesso alla città?
Coerentemente al nostro stile e cultura non poniamo solo domande o facciamo solo critiche, ma forniamo per l’ennesima volta alcune utili soluzioni per il breve, medio e lungo termine, sperando che vengano finalmente prese in considerazione e fatte proprie dall’amministrazione comunale:
Promozione di vere DOMENICHE ECOLOGICHE con blocco del traffico e messa in strada di minibus che facciano da spola tra i parcheggi gratuiti in aree esterne (es. piazzale Stadio, zona ex container via Napoli/via Scalfati, Consorzio di Bonifica, Cimitero, Cittadella giudiziaria, Villanova, Vescovado) ed il centro cittadino;
Incentivo all’uso anche delle superfici semi-centrali: Area Stazione FS, stringendo accordi con Metropark e chiedendo la prima mezz’ora gratuita; area Ospedale con ampliamento; realizzazione di una nuova area (già prevista nel Puc) individuata in prossimità del casello A3;
Restrizioni al traffico per i veicoli maggiormente inquinanti, compresi gli Euro 4 anche in settimana;
Piantumazione di alberi e incremento del verde urbano, quali fonti di ossigeno e assorbimento di Co2;
Attivazione servizio di polizia locale con specifiche competenze in tema ambientale per controlli atti a individuare fonti di emissioni anomale (industriali, agricole e da edifici pubblici e privati);
Campagna informativa di prevenzione con incontri di quartiere sui vantaggi del risparmio energetico e sulle forme di conversione ed efficientamento energetico e teleriscaldamento;
Piano d’incentivo alla messa in sicurezza di caldaie a gas-metano, concertando con gli Amministratori di Condominio azioni mirate al contenimento delle polveri sottili e di Co2, adeguando le temperature entro i 20 gradi d’inverno;
Accelerare il processo verso la totale autosufficienza energetica da fonti rinnovabili per gli edifici pubblici comunali con fotovoltaico/microelico.